La vita espositiva ve la racconto IO
Sono un gatto Norvegese delle Foreste per l’esattezza un maschio forte e robusto e so farmi rispettare da tutti, umani compresi!!!!
All’età di tre mesi sono stato preso da una coppia di umani e ho iniziato la mia nuova vita.
Sono arrivato nella mia nuova casa e mi sentivo spaesato e impaurito: ma dov’è la mia mamma e i miei fratellini e poi questi odori nuovi, non li conosco, ho paura miahooo!!! Mammaaaaaa!!!.
Mi sono fatto forza ed ho iniziato a ispezionare la casa, la mia nuova amica a due zampe mi ha fatto giocare con una cordicella e io…. “adoro le corde e tutto quello che si muove e che posso prendere con le mie possenti zampe”, a quella età però erano ancora molto piccole.
Crescendo sono diventato un grosse e possente maschio, lo so a cosa state pensando: che sono vanitoso, ma non è così, sono semplicemente bellissimo. Non lo dico solo io, me l’hanno detto anche tutti i giudici che mi hanno visto. Un giorno però, mi ha visto una giudice che non mi era per niente simpatica e poi…….. mi ero proprio rotto delle esposizioni. Così o tirato fuori la parte peggiore di me: ho dato un piccolo morsichino sulla mano del giudice. I miei amici umani sono stati così comprensivi e non mi hanno portato più in esposizione, ma voi direte: “cos’è un’esposizione” se avrete un po’ di pazienza ve la spiego.
L’Esposizione è una manifestazione di bellezza dove alcuni umani chiamati “giudici”, ci guardano e ci valutano per vedere se rientriamo il più possibile nello standard della razza a cui apparteniamo.
Lo standard di razza l’hanno inventato gli umani mettendo delle regole alle quali la natura deve adeguarsi, se non fa quello che c’è scritto, i poveretti che vengono al mondo sono classificati come gatti da compagnia. Ma come sono strambi questi umani!!!
Certo che quando mi guardo in giro e li guardo anche tra di loro la natura non ha rispettato i loro di standard, chissà come vengono classificati?
L’esposizione si svolge in un posto al coperto dove vengono sistemate parecchie gabbie, dove noi gatti veniamo sistemati e, non potete immaginare che noi, aspettare che vi prendano e poi un estraneo che vi tocca ovunque, persino nella parti intime (e no! Non si fa) e quella gente che passa e che vi guarda e quel bambino che allunga il suo ditino e lo infila in mezzo alle scapole, che voglia di darle un bel morso, ma mi sono sempre trattenuto, anche perché quando si fermavano davanti alla mia gabbia il commento è sempre stato: guarda mamma com’è grosso questo gatto e com’è bello. Alcune volte però, avrei proprio voluto dare una bella graffiata, quando alcuni, davanti alla gabbia commentavano: “è proprio come il mio gatto che sta in giardino” oppure “che bel persiano”. Persiano io, ma mica staremo scherzando, va bene Maine Coon che sono discendenti da noi norvegesi, ma Persiano no! poi no! non l’accetto.
Lo so mi stò perdendo in altri discorsi. Vabbè! ora ricomincio a spiegarvi cos’è un’esposizione.
Innanzitutto per partecipare ad un esposizione dovrete possedere il certificato d’origine o pedigree. E’ quel documento che tutti i gatti di razza dovrebbero avere, viene rilasciato dall’allevatore al momento della cessione. Ci sono indicati tutti i nostri dati ed anche i nomi di tutti i nostri avi.
Noi felini l’abbiamo, chiedete ad un umano di mostrarvelo per vedere da quale famiglia proviene!
All’esposizione possono partecipare anche i gatti comuni e in quel caso partecipano ad un campionato a parte.
Se gli amici umani sono interessati a portarvi, statene certi che si informeranno, presso l’allevatore da cui provenite per sapere se ci sono expo e dove, oppure sarà un amica che gli proporrà di provare a partecipare ad un expo, “visto che è così bello”. Com’è successo a me.
Dopodiché se hanno interpellato l’allevatore, lui sarà lieto di aiutarli, compilando il modulo ed inviandolo, oppure richiederanno il modulo all’associazione che organizza la manifestazione.
Almeno una settimana prima, statene certi, vi faranno un bel bagno, vi pettineranno, vi metteranno sul vostro pelo quei prodotti che puzzano, ma che la mia amica chiama prodotti di bellezza, ed anche un antipulci (che io non sopporto proprio) e da questo momento siete fregati, non potete più tirarvi indietro. La cosa migliore è farli contenti e provare a partecipare a queste manifestazioni, così come ho fatto io.
Arriva la mattina fatidica o il giorno della partenza, dipende a quanti km dista la manifestazione.
Vi metteranno dentro il trasportino e….. porca miseria, è una barba star lì ad osservare i paesaggi che cambiano così velocemente e non riuscire a vedere nemmeno una nuvola, nemmeno un uccellino. Ma per fortuna i nostri amici a due zampe sono qui vicino a noi.
Però non capisco perché non ci lasciano mai uscire da questa trappola. Loro dicono che è per la mia incolumità, ma secondo me è più per la loro.
Mi piacerebbe tanto andare a curiosare sotto i sedili e…… se mi arrampico sullo schienale e arrivo fino alla testa e poi salto giù dove ci sono i piedi che continuano a spingere dei pedali. E se poi volessi andare a curiosare sotto i pedali per vedere cosa si nasconde? Potrei anche saltare su e giù dai sedili, sapete che spasso! Invece mi ritrovo sempre chiuso in questa trappola rettangolare e posso spiare tutto solo attraverso le fessure e la griglia di ferro che ho davanti e che fa anche da porta. Non vi dico se poi il viaggio è lungo, che noia!!!! Alla fine mi metto a sonnecchiare e poi mi addormento, cullato dal movimento dell’automobile.
So che alcuni miei amici soffrono il mal d’auto e il loro medico, il veterinario, gli prescrive delle medicine da prendere per non star male, per fortuna a me non è mai capitato.
Meno male che quando facciamo tanti chilometri, si fermano lungo il percorso e mi danno la possibilità, mettendomi dentro al trasportino la lettiera, di espletare i miei bisogni fisiologici. Quando però ritardano, allora è la loro fine e anche la mia. Purtroppo è successo, me la sono fatta sotto e vi assicuro non è stato divertente, mi sono sentito così umiliato. Ma loro non si sono arrabbiati, hanno cambiato il tappetino, mi hanno pulito e il viaggio è proseguito.
So invece di miei amici incontrati in expo che hanno dovuto sorbirsi i rimproveri degli umani e sapete bene cosa vuol dire.
Come vi dicevo se l’expo è lontano si arriva prima in albergo. Mi piace proprio esplorare il nuovo ambiente, anche se è un po’ ristretto, solo una stanza con un piccolo bagno, forse è per questo che le chiamano camere. A questo punto do il meglio di me stesso: graffio la moquette, salto sui mobili e poi da lì sui letti. Insomma faccio il matto e se poi con me c’è una delle mie gatte, si perché ho dimenticati di dirvi che possiedo un harem io. Se invece ci sono i miei figli, in questo caso è ancora più divertente perché le marachelle le facciamo in due, in tre, in quattro e la colpa di tutto è sempre loro, dei piccoli, …………… che sballo!!!
Il giorno dopo, però mi tocca andare in expo, oppure se è vicina a casa mi ritrovo in quell’ambiente, subito dopo il viaggio in automobile.
Quando si arriva uno dei due amici a due zampe va a pagare la mia registrazione all’expo (ma chi glie lo fa fare di spendere tutti questi soldi per l’iscrizione, non è meglio se mi comprano delle scatolette, dei biscottini, dei giochini Mah!!!). Dopo che hanno pagato mi ritrovo su un tavolo che odora di disinfettante. Che schifo! e un uomo o una donna, dipende, vestiti con un camice bianco, mi toccano il pelo, mi guardano le orecchie, insomma mi visitano, questo succede in tutte le esposizioni e poi guardano il mio libretto sanitario per vedere se le vaccinazioni sono regolari.
Ma mi domando a che cosa serve, cosa gli interessa a quegli individui della mia salute. La mia amica a due zampe mi ha detto che è per non far entrare gatti ammalati in modo che nessuno prenda delle brutte malattie, ma io dico non è meglio se mi tieni a casa Mauuu!!! e lei sorridendo mi sussurra: sei proprio un bel gattone.
Fatta la visita mi rimettono dentro al trasportino e mi portano con tutti i bagagli in un ring (così credo che si chiami) che di solito è riconoscibile da una lettera dell’alfabeto scritta a mano sul catalogo o su un foglietto, insieme al numero che mi hanno destinato.
Il catalogo è una specie di libro su cui vengono riportati: il programma, il comitato, chi ha dato i premi, i giudici ecc. dopo questi primi fogli ci siamo elencati noi poveri gatti iscritti, divisi per categoria di pelo, per razza, per colore e in quale classe partecipiamo, nonché i nostri dati.
Quando trovano il ring devo aspettare che sistemino la gabbia, si proprio la gabbia perché è li che passerò i due giorni, ma vi sembra giusto?
Appena arrivato e vedo attraverso le fessure del trasportino quella gabbia così fredda e spoglia, mi viene un impulso che fuggirei immediatamente, però poi loro si mettono subito al lavoro: la disinfettano, gli mettono il tappetino, le tendine, la mia cuccia preferita dove non appena entrerò mi addormenterò, se sono solo, se invece ho una delle mie micie allora farò il gattone innamorato. Se invece ci sono i miei figli, apriti cielo, non riuscirò proprio a dormire, so che mi tortureranno, ma sopporterò in fondo sono i miei bimbi. Cuore di papà, quanta pazienza ci vuole con loro!!!
Ora la gabbia è sistemata e risulta accogliente e tutto sommato anche spaziosa, perché questi due giorni dovrò dividere la gabbia proprio con i miei quattro marmocchi.
Mi guardo in giro e annuso l’aria: non mi piacciono proprio gli odori che sento, altri maschi! No non ci posso credere, vogliono portarmi via la mia femmina (a già stavolta non c’è), vogliono far del male ai miei piccoli, se si avvicinano combatterò fino alla morte, ma poi ho visto che sono rinchiusi nelle loro gabbie, come sono rinchiuso io e allora mi tranquillizzo, ma se solo osano……….
A un certo punto i miei amici umani mi prendono dalla gabbia. Uffa stavo schiacciando finalmente un pisolino, e iniziano a pettinarmi, sta a vedere che fra poco tocca a me!
Intanto sento da alcune casse una voce umana che gracchia e gracchia e non capisco cosa stia dicendo, ah!!! sta salutando tutti e da il benvenuto agli espositori, veramente dovrebbe dare il benvenuto a noi felini. Vabbè……. si sa come sono fatti gli umani vogliono sempre essere loro al centro dell’attenzione.
Ora mi hanno rimesso in gabbia e non so cosa fare se riprendere a riposare o star sveglio ed aspettare, intanto i miei cuccioli mi stanno leccando tutto, dicono che non gli piace l’odore che ho addosso e anche loro hanno quell’odore, così nauseabondo che gli umani chiamano profumo.
Schiaccerò un altro pisolino mentre la mia banda di ragazzacci continua a farmi le coccole.
Dopo un po’ mi riprendono dalla gabbia e mi tirano con le loro mani, in modo da far vedere quanto sono grande. Questa posizione mi piace, così tutti vedono quanto sono bello e grosso, si sono proprio un bel gattone e la coda la tiro su, così sembro un gatto ancora più grosso. Però poi un rumore che proviene dalle casse e mi penetra nelle orecchie e mi arriva dritto nel cervello mi fa spaventare e la coda mi si infila tra le zampe posteriori e non ho più voglia di stare in quella posizione, la mia amica umana mi prende tra le sue braccia e cerca di consolarmi. Ma sento che anche lei è tesa, il cuore le va a mille ed ora invece di rassicurarmi mi sta agitando ancora di più. Devo mantenere la calma! Ecco altri norvegesi della foresta, belli anche loro ma io sono super, o almeno credo. Guarda quella femmina sento il suo odore, è in calore e mi ringalluzzisco, però li vicino c’è un maschio e no!! non toccarla l’ho vista prima io e inizio a brontolare.
La mia amica mi rimette nella mia posizione migliore ed ora devo far vedere a tutti chi sono. Davanti al giudice che può essere una donna o un uomo, dipende dall’esposizione, la mia amica a un cenno del giudice mi mette sul tavolo, anche questo puzza di disinfettante e anche le mani del giudice, che barba. Lui mi prende e inizia a sentire quanto peso, guarda il mio triangolo, il mio profilo, le mie orecchie, il mio mento, il pelo, la coda, le zampe insomma mi sta valutando. Dopodiché se ha voglia ed è gentile fa vedere cosa stà scrivendo (bello di qua, bello di là ecc.) e alla fine segna il punto, i miei amici umani in fondo non pretendono altro, anche se in fondo sperano sempre in qualcosa di più. E si anche stavolta il punto l’ho preso, sono proprio bello.
Ritorno in gabbia e mi rimetto a dormire, ora tocca ai miei figli, speriamo che anche a loro vada bene. Infatti quando tornano: due hanno preso ex1 perché di colori differenti, mentre gli altri due solo ex2, ma io li adoro lo stesso, in fondo non esiste la perfezione e anche a me e alle mie femmine non tutte le ciambelle riescono coi buchi.
Mi è venuta fame, mi sgranocchierò un po’ di croccantini, anche i miei amici umani stanno mangiano, però non li invidio, ogni volta che mi accompagnano in expo mangiano sempre panini e delle volte il pane è anche del giorno prima, in alcune esposizioni addirittura devono fare in fretta a prendere da mangiare se no rischiano di digiunare, proprio non li invidio, io la mia pappa ce l’ho e guai a chi me la tocca.
Nel frattempo il pubblico ha iniziato ad arrivare già da un bel pezzo. I bambini sono i più terribili, infilano di tutto nelle gabbie e vogliono sempre toccarci. Meno male che i miei amici hanno escogitato un sistema, davanti alla gabbia hanno messo un foglio di plastica, così non possono introdurre dentro niente e non possono toccarci.
Ma lo sapete che alcuni miei amici per poco non venivano accecati dai bastoncini dello zucchero filato, per non parlare di quando sbattono le loro manine sulle gabbie e fanno tremare tutto che sembri che stia arrivando un terremoto. Alcune volte le mamme umane sono proprio maleducate e non capiscono che tutto questo ci fa spaventare, così se posso mi rifugio nel nascondiglio (casettina) e da li non esco più.
Purtroppo i visitatori vengono anche per chiedere informazioni sui miei futuri piccoli o su quelli che sono esposti ed allora capita che quando si torna a casa manchi un figlio, però sono sicuro che sarà andato a finire bene, perché i miei amici umani non lo cederebbero se non sono più che sicuri che varrà trattato da re, coccolato, amato e nutrito adeguatamente. Infatti prima di darglielo fanno il terzo grado alle future mamme e papà umani, vogliono sapere se ci sono cuccioli umani, se ci sono altri animali, se hanno un giardino, se vivrà in appartamento, dove lo alloggeranno quando andranno in vacanza ecc. Bravi vero!!!
Ormai sono arrivate le 16.00 è c’è un gran trambusto, sento i miei amici umani che stanno discutendo tra loro e mi sembrano contenti, e si sono stato nominato e con me anche uno dei miei figli.
Però mi toccherà andare sul palco, dove una persona parlerà al microfono e le mie povere orecchie ne risentiranno per parecchi giorni, ma che cosa hanno sempre da dire!!!!
Ora tocca a me, vengo nuovamente preso dalla gabbia e portato vicino al palco, dove alla mia amica viene messo un numero, che poi è il mio, e salgo sul palco con lei, però ci sono altri gatti e sono MASCHI!!! Sono tutti peli semilunghi (Maine Coon, Siberiani, Sacri, Ragdool ecc.), e si prima devo scontrarmi con i gatti nominati nella mia categoria di pelo. Accidentaccio devo far vedere quanto sono grande e bello, devo dare il meglio di me stesso. I giudici mi ritoccano e mi guardano, però ora è fatto molto più velocemente. La mia amica si gira verso il pubblico e anche gli umani che portano gli altri gatti fanno lo stesso. La voce gracchiante al microfono inizia a dire i numeri scelti dai giudici e…………trattengo il respiro, su quattro giudici due hanno scelto me e due un altro gatto, esattamente un Maine Coon. Questa è la cosa peggiore perché ora il Best sarà scelto da un sorteggio, vengono messi tutti i nomi dei giudici in un contenitore e una bambina estrarrà il biglietto con il nome del giudice e il gatto votato da lui avrà vinto. Stavolta è andata bene è stato sorteggiato il giudice che mi ha votato. Però che brutto vincere così!
Ora devo scontrarmi con la femmina che ha vinto nella categoria peli semilunghi, è una Siberiana, e non mi sembra poi tanto bella o no!!!
I giudici riscrivono il numero sui loro foglietti, mentre io guardo il pubblico che batte le mani e la mia amica mi solleva, se continua così mi verranno le vertigini. Beh!! Ho vinto ancora. Allora ho fatto il Best in Show che bello sono proprio contento, quando arriverò a casa lo dirò alle mie femmine.
Mi mettono in una gabbia sotto il palco, porca miseria proprio vicino all’autoparlante, mi stò innervosendo, non potevano portarmi nella mia gabbia!!!.
Ora però sono concentrato perché tocca al mio piccolo, lui ha solo quattro mesi è così indifeso anche se è grosso per la sua età.
Iniziano dalla classe cuccioli peli semilunghi 6/10 mesi e fanno la scelta prima tra le femmine e poi tra i maschi, dopodiché si scontra il maschio vincitore e la femmina e chi vince dovrà vedersela con il cucciolo vincitore dei 3/6 mesi.
Adesso tocca proprio a mio figlio, si guardate è proprio mio figlio, mi assomiglia? Non è bellissimo?
Ci sono sul palco tre cucciolini maschi, un sacro di birmania, un siberiano e mio figlio, speriamo che venga scelto proprio lui, silenzio non fate rumore devo ascoltare…………………n. 125, si, si si il numero di mio figlio, ha vinto sui maschietti, ora dovrà vedersela con la femminuccia che è passata e…………………………………di nuovo lui. Oggi è una magnifica giornata, sta andando tutto bene.
Ora tocca hai neutri che gareggiano in una categoria riservata solo a loro, però la carriera è identica alla nostra, solo che non possono godere del piacere di procreare, poverini!!!
Questa selezione avviene per le varie categorie di peli.
Ora siamo alle fasi finali, sono stati scelti i migliori per ogni categoria di pelo sia adulti, sia cuccioli e sia neutri.
Quando salgo sul palco mi devo scontrare con un Persiano nero, un Devon Rex, che buffo gatto il Devon è tutto orecchie, però mi sembra simpatico, invece il Persiano si crede sempre di essere chissà chi, o forse è perché non ha quasi più le sembianze di un gatto, sembra che ha avuto un incidente contro un muro e quel pelo che svolazza di qua e di là.
Peccato hanno scelto il persiano per il Best Assoluto, io sono arrivato secondo e il Devon terzo.
Si sa gli umani non ne capiscono molto in fatto di bellezze feline.
Pensate ai giudici che ci valutano e ci scelgono per arrivare dove ora sono io, ne fanno di errori non crediate, ma………… sono solo degli umani bisogna comprenderli e capirli, in fondo sono delle povere creature anche loro sempre alla ricerca di popolarità e noi gatti li aiutiamo a sentirsi importanti. Un bel giorno però mi sono proprio stufato di partecipare alle esposizioni e quando mi sono trovato di fronte a un giudice che non mi piaceva come mi toccava , mi ha persino toccato i miei gioielli più volte, l’ho avvisata di stare attenta per ben due volte al terzo avvertimento non ciò visto più e le ho fatto sentire i miei dentini sulla sua dolce manina.
Poi mi sono reso conto di averla fatta grossa ma la mia amica umana mi ha preso fra le sue braccia e mi ha coccolato. Forse non avevo poi tutti i torti!!!!
Da allora i miei amici mi hanno tenuto a casa e faccio la vita da Pascià, stò con le mie femmine e i miei figli. I miei figli restano con me finché non trovano una sistemazione, se no come faccio a mantenerli tutti?
Ricordatevi però di scegliere dei compagni umani che vi rispettino per quello che siete, e non solo per il loro divertimento e per la loro vanità, e che pensino soprattutto al vostro benessere psicofisico. Sennò rischiate di trovarvi, come alcuni miei amici che sono trattati male, rimproverati e sgridati per qualcosa di cui non hanno colpa o peggio ancora finire in un gattile perché non servite più, oppure, se vi va bene, in casa di nuovi compagni umani e li sicuramente trovereste la vostra serenità e tranquillità che meritate.
Noi gatti amiamo compiacere i nostri compagni umani, purché veniamo rispettati, amati, coccolati e perché no, accuditi e viziati.
Miahoooo!!!!!!