I fondamenti della nutrizione
Nonostante secoli di domesticazione, il gatto è principalmente un carnivoro.
Anche la dentatura stessa del nostro gattino dimostra l’appartenenza a questa specie: gli incisivi sono fatti in modo da strappare i pezzetti di carne, i canini per trattenere la preda, i molari servono a stritolare la stessa.
Il suo metabolismo richiede un’alimentazione che gli fornisca alcune sostanze che non è in grado di fabbricarsi da solo, i suoi fabbisogni sono quindi complessi.
Il gatto necessita di una dieta equilibrata che gli fornisca proteine, vitamine, sali minerali, lipidi ecc.
Il numero dei pasti giornalieri varia a secondo dell’età:
• quattro pasti al dì fino ai 6/7 mesi;
• tre dai 7 ai 12 mesi;
• due oltre i 12 mesi.
Personalmente lascio sempre a disposizione delle ciotole di cibo secco in modo che possano mangiare quando vogliono.
Tenere sempre a disposizione del gatto una ciotola con acqua pulita (non gassata).


Cibi da somministrare:


I cibi casalinghi sono un pasto che preparate da voi stessi con ingredienti come la carne, il riso, le verdure ecc.. Così facendo controllate di persona la qualità della composizione, ma ci sono degli inconvenienti, quali il costo, il tempo per la preparazione, e, cosa più grave, il rischio di squilibri nutrizionali, nel caso in cui la razione da voi preparata non contenga quantità sufficienti di tutti i principi attivi di cui il gatto ha bisogno.
Il latte non va mai somministrato in quanto i gatti non hanno un enzima specifico per neutralizzare il lattosio e quindi questo alimento provoca molto spesso delle diarree.
I cibi industriali hanno il vantaggio di essere più economici e soprattutto contengono tutti i principi nutritivi di cui il gatto ha bisogno.

Alimenti umidi: contengono in media l’80% d’acqua. Per soddisfare il fabbisogno quotidiano di un gatto sono sufficienti da 300 a 400 gr.

Alimenti secchi: contengono meno del 14% d’acqua. L’alimento secco ha il vantaggio di non andare a male e quindi se ne spreca pochissimo. L’alimento secco da utilizzare deve essere a basso contenuto di ceneri; infatti queste ultime se troppo elevate, depositandosi nei condotti urinari, possono portare alla formazione di calcoli. Bisogna tener ben presente che se si opta per questo tipo di alimentazione, vanno scelti cibi secchi definiti di alta qualità, anche se più costosi degli altri si è sicuri di quello che i gatti mangiano.
Integratori alimentari
Può essere utile integrare l’alimentazione del gatto con degli integratori, i quali possono contenere diverse sostanze come ad esempio la taurina (indispensabile per la salute degli occhi), la biotina (serve per il pelo), lievito di birra ecc.

Durante la muta può essere d’aiuto, per l’espulsione dei bolli di pelo, delle paste realizzate per tale scopo e che si possono trovare presso i negozi specializzati di animali.
Tutti questi prodotti vanno utilizzati secondo le indicazioni riportate sulle confezioni e/o dietro i consigli del proprio Veterinario.

L’erba si suppone che agisca come purgante, facilitando il passaggio delle pallottole di pelo attraverso l’intestino, o semplicemente aggiungendo fibra grezza alla dieta. A volte l’erba può provocare vomito, con il quale i gatti eliminano delle pallottole di pelo. I gatti tenuti in casa possono mangiare le piante d’appartamento, spesso con gravi conseguenze perché molte di esse sono velenose. In alternativa si possono acquistare vasetti già pronti con l’erba, oppure comprare delle sementi, seminarle in un vaso e quando le piantine saranno cresciute, metterele a disposizione del gatto. Una particolare pianta preferita dai gatti è l’erba gattaia (nepeta mussinii) che si può far crescere sia in vaso che in giardino. La sostanza chimica presente nell’erba è chiamata nepetalctone e sembra che dia un transitorio senso di benessere sia ai felini domestici che a quelli selvatici.

Seguire i consigli forniti dall’allevatore e dal veterinario, quando il gattino arriva in casa proporgli il cibo che è abituato a mangiare (in questo caso sarà l’allevatore a dirvelo), se si volesse cambiare tipo di alimentazione farlo gradatamente, inserendo gli alimenti nuovi con moderazione, mischiandoli a quelli a cui il gattino è abituato, aumentando giorno dopo giorno la dose dell’alimento nuovo.
Se si dovesse cambiare bruscamente alimentazione, provocheremmo al gatto problemi intestinali (diarree), fastidiosi e lunghi da risolvere.